2013-10-30 - Teatro Concordia, San Benedetto Del Tronto

pictures by Pierluigi Lucadei



On Stage :

Concert with Rene Lopez (bass and backing vocals) & Bill Dobrow (drums).


Setlist : 

still life honey rose
the ballad of boogie christ
saint of impossible causes
i used to know how to walk on water
black flowers
speed of light
chicago
ashes everywhere
i miss the zoo
in the sun
exhausted
travel as equals
king of cleveland
out on a limb
redemption's son
honey and the moon
i am the witness
blue lights in the rear view
it's ok to be young/gone


Recording :

The concert was officially recorded, and available for download on JA's website


Review :




Per una sera il Concordia si trasforma nel teatrino di una strada secondaria di Brooklyn, dove si sono date appuntamento diverse decine di appassionati. Sul palco un performer con John Lennon nel sangue, un figlio acquisito della Grande Mela che quindici anni fa con una cassettina conquistò Peter Gabriel e da quel giorno è titolare di una carriera spericolata capace di attraversare i generi con una furia creativa mai doma. Dieci album, sei ep, collaborazioni con colleghi illustri come Jeff Ament, Ben Harper, Michael Stipe, di cui ormai si è perso il conto. Joseph Arthur, quarantadue anni da Akron (Ohio), è sul palco.
Il concerto inizia con i brani del primo atto del suo ultimo progetto discografico, l’eccellente “The Ballad Of Boogie Christ”. La title-track, Still Life Honey Rose, Saint Of Impossible Causes, Black Flowers sono brani diretti e variamente melodici, con la chitarra in primo piano. L’anima di Joseph – dal vivo è più chiaro che mai – è indiscutibilmente blues, ma si tratta di un blues sbilenco, impaziente, fervido, come se qualcuno si fosse divertito a mettere una stratocaster al collo di Beck e l’avesse convinto a spingere sul wah wah. Poi le canzoni diventano acustiche, solo voce e chitarra. Joseph ricorre alle sue doti di intrattenitore, scende tra le poltrone del teatrino, dopo una prima mezzora un po’ freddina riesce a crea l’intimità che desidera: è il momento più importante dello spettacolo, qui Joseph scollina e si lancia in discesa, il pubblico tutto dalla sua parte. Tra le gemme acustiche, da ricordare almeno I Miss The Zoo, durante la quale viene dipinta una tela in tempo reale, In The Sun, il classicone del repertorio, che ha in curriculum anche una cover dei Coldplay e Michael Stipe, ed Exhausted, brano da “Come To Where I’m From”, forse il disco più riuscito del nostro. Si ritorna all’elettricità giusto in tempo per King Of Cleveland, con la quale si chiude il set principale.

Ma i bis non mancano. E’ tempo di far ascoltare anche il secondo atto di “The Ballad Of Boogie Christ” e I Am The Witness e Blue Lights In The Rearview Mirror sanno promuoverlo nel migliore dei modi. Joseph sorride, sussurra, grida e dispensa assoli. La sezione ritmica (Rene Lopez al basso, Bill Dobrow alla batteria) lo accompagna senza lesinare potenza. C’è ancora il tempo per It’s OK To Be Young/Gone, travolgente power-pop che sigilla due ore di grande spettacolo. Applausi a Joseph Arthur e a tutti quelli, dagli organizzatori, ai tecnici, ai giornalisti, agli appassionati, a quelli giunti da lontano, che per una sera hanno trasformato il Concordia nel teatrino più rock di Brooklyn.


Poster :








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